In anteprima su Nòva24 e sul Sole24Ore.com il test del nuovo modello con schermo più grande e più memoria. Asus: «Venderemo 5 milioni di computer "low cost"nel 2008»
Cinque centimetri per cento euro: 50 euro a pollice. Ecco il dilemma sull'Asus Eee pc, quel computer bonsai e "low cost" che in pochi mesi è diventato un fenomeno tecnologico. La casa taiwanese ha lanciato oggi anche in Italia la versione 900 con schermo da 8,9 pollici ad alta risoluzione, offerta in due varianti: Linux o Windows Xp. Costa 400 euro contro i 300 del modello tradizionale e da inizio giugno al più tardi sarà disponibile nei negozi. Nel motore c'è sempre un processore Intel Celeron: i microchip Atom di nuova generazione li vedremo sui modelli di Eee Pc che arriveranno sul mercato entro fine anno. A questo punto quale scegliere? Il classico con il suo display da 7 pollici e gli altoparlanti laterali oppure il nuovo modello che presenta migliorie significative (fatta eccezione per l'autonomia delle batterie, che scende a poco più di due ore) ? Eee Pc 900 infatti è equipaggiato oltre che con un display più ampio, che da solo giustificherebbe la spesa maggiore, con una web cam integrata di più alta risoluzione (1.3 megapixel). Monta inoltre 1 gb di ram, contro 512 Mb, e l'unità di memorizzazione è più capiente: 12 o 20 Gb contro i 4 del modello "base". L'Ssd da 20 è dedicato a chi sceglie Linux, mentre quello da 12 a chi opta per Windows Xp.
E qui la scelta più logica anche se meno libera, anzi meno open, è quella di avvalersi del sistema il sistema operativo di zio Bill. Non c'è nulla da fare: Linux è bello, la distribuzione sul baby Asus funziona benissimo (è perfetto per il modello classic 7") e le applicazioni pre-installate sono più che sufficienti per le esigenze della stragrande maggioranza degli utenti, ma se si vuole più compatibilità con ogni programma e ogni periferica, allora Xp è da preferire. Così, se si decide di mettere un "dongle" Bluetooh non viene il mal di testa. Nòva 24 è riuscita a mettere le mani su un esemplare in anteprima e ha trovato alcuni miglioramenti nel software e nella struttura hardware. Oltre alla citata web cam e alle unità storage più capienti, il display, cinque centimetri più grande in diagonale, ha una risoluzione più alta (1024 x 600), mentre il pulsante doppio del touch pad funziona meglio e presenta una piccola scalfatura che delinea bene il click destro e quello sinistro. Per il resto il design resta uguale. E se avete comprato da poco un "sette pollici", niente musi tristi: il "piccolino" in qualsiasi variante è e resta un compagno di lavoro e svago insuperabile anche se il rischio (per Asus) che il nuovo modello possa cannibalizzare le vendite di quello originale sembra comunque sussistere.
Una nuova fabbrica per fare il botto di vendite
Luca Rossi, country manager di Asus Italia, ha presentato alla stampa a Milano la nuova "creatura" snocciolando una serie di numeri che confermano lo "status" di vendor di pc di prima fascia della società. Innanzitutto ha rimarcato come il fatturato dell'esercizio fiscale 2007 sia cresciuto del 37% a 22,3 miliardi di dollari, quindi ribadito come oggi Asus sia un Gruppo a più anime (dopo lo spin off di gennaio 2008) in cui Pegatron (5.200 dipendenti) e la società che produce pc e mother board e che per Ceo Jerry Shen, il papà dell'Eee Pc. Una svolta, ha aggiunto ancora Rossi, da cui partire per centrare nuovi obiettivi. Quello, per esempio, di toccare nel fiscal year 2008 i 10 miliardi di dollari per le attività legate al marchio Asus (dai circa 7 miliardi del 2007). Quello, soprattutto, di dare ulteriore linfa al prodotto "best seller del momento, l'Eee Pc, e in tal senso ecco il nuovo parco produttivo (costato cinque miliardi di dollari) sito a Shangai, in un'area grande quanto il Principato di Monaco di investimento che a regime impiegherà qualcosa come 100.000 addetti. E le aspettative che Asus ripone sull'Eee Pc sono una delle ragioni di questo ulteriore salto in avanti. Il mini computer, ha precisato Rossi, "ha sin d'ora segnato il nuovo corso dell'industria del mobile computing. Altri concorrenti stanno entrando (Hp in primis, ndr) e questo conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta". Questi, infatti, i numeri che può esibire l'Eee Pc: 700mila unità vendute nel mondo nel primo trimestre 2008 (potevano essere di più, dicono i responsabili di Asus, ma c'è stato un problema di shortage delle batterie) che saliranno a 1,3 milioni nel secondo trimestre con un target di 5 milioni di pezzi per il 2008. In Italia sono stati venduti finora 50.000 pezzi del modello 701 da 7 pollici (attraverso il canale dei distributori e dei reseller, quello dei grandi retailer e quello degli operatori mobili e di Tim nella fattispecie) e la previsioni per la serie 900 parlano di 350/400mila unità entro la fine dell'anno. Quando debutteranno altri nuovi modelli di dispositivi Eee mobili e altri prodotti "commodity" sempre sotto il cappello delle tre "E". Ciò che tiene a precisare Asus, nel lanciare oggi il nuovo computer bonsai, è la sua natura e il suo posizionamento sul mercato. "L'Eee Pc – ha spiegato Rossi al Sole24ore.com - non è un prodotto concorrente dei classici notebook. Rispetto ai pc portatili, che costano fino a otto volte tanto, ha funzionalità differenti e la prerogativa di device mobile con elevate capacità di connettività Internet. È una nuova categoria di apparecchi che fa da secondo o terzo pc e che risponde alle esigenze di accesso ai contenuti Web di una vasta categoria di utenti. C'è chi afferma che potrebbe non durare nel tempo? Non sarà un fenomeno passeggero perché la domanda di Web "on the go" è in continua crescita. E con i nuovi modelli, con i quali copriremo tutti i segmenti di domanda, non andremo oltre il formato da 10 pollici, proprio per non entrare in conflitto con i portatili ultraleggeri".
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